Agente del caos
Nella cupola numero 1, su Marte, Boris Johnson leva gli occhi al sole che filtra appena
attraverso la plastica opaca. È forse l’ultima cosa che vedrà. Sta per svolgersi una partita
mortale - e non decisiva. Anche se Johnson e i suoi coraggiosi compagni riuscissero nel
loro attentato, ciò non basterebbe a scardinare il sistema tirannico che, servendosi da un
lato dell’arbitro meccanizzato per eliminare ogni ombra di opposizione, e mantenendo
dall’altro lato la gente in un soddisfatto torpore, sta soffocando la natura stessa
dell’uomo. Lo scopo dell’azione di forza, tentata da pochi audaci, è più modesto: far
sapere che esiste una sparuta organizzazione che lotta ancora per la libertà e ravvivare la
scintilla che forse cova sotto la cenere nei cuori delle masse. Ma anche questo limitato
obiettivo non sarà raggiunto. Qual è la potenza misteriosa che interviene e che sembra
parteggiare per gli oppressori? E si tratta veramente di questo, o di un metodo indiretto
per raggiungere scopi più alti? Il vero mezzo per far uscire l’uomo dal cerchio ristretto
delle sue ricorrenti alternative consiste forse nella logica del Caos?
Viviani