| Gli eredi della Luna |
| Un giovane scienziato, Cliff Saunders, ha sposato, una deliziosa creatura, Lucy. Una |
| piccola donna delicata come un ninnolo prezioso, una di quelle «donnine bambola» che |
| commuovono gli uomini per la loro fragilità e la loro ingenuità. Lucy non si è mai |
| interessata di problemi scientifici, non ha nessuna idea di cosa sia un atomo, una centrale |
| elettrica è per lei soltanto un mostruoso groviglio di cavi e di macchine spaventosamente |
| ronzanti, e un disegno tecnico rappresenta ai suoi occhi l'indecifrabile rebus proposto da |
| una maligna Sfinge. Eppure un giorno Lucy si mette a discutere con il marito di radiazioni |
| cosmiche, dell'impiego pratico delle più complicate leggi matematiche, di audaci progetti |
| tecnici. E ne discute con la competenza del più autorevole uomo di scienza, dando dei |
| punti persino al marito che pure, nel suo campo è di una eccezionale abilità. Non solo, ma |
| la fragile donnina che sveniva con la facilità di un'eroina dell'ottocento, si è trasformata al |
| punto da sopportare disagi e fatiche addirittura con indifferenza. Cliff si rifiuta di credere |
| ai suoi occhi e alle sue orecchie, ma col passare dei giorni deve pure arrendersi |
| all'evidenza: Lucy è completamente e profondamente cambiata. Ma in che modo? E |
| perché? Che c'entri per caso l'incomprensíbile complesso elettrico di cui i due giovani |
| scoprono l'esistenza nel sottosuolo della loro piccola casa di campagna? Comunque sia, è |
| un bene per Cliff che la mogliè abbia subìto quell'inspiegabile trasformazione, perché in |
| caso contrario il troppo furbo Vilgarth raggiungerebbe il suo odioso scopo. E Raquilo non |
| potrebbe portare a termine la sua delicata missione. Chi siano Vilgarth e Raguilo, quale sia |
| lo scopo dell'uno e quale la missione dell'altro, lasciamo, ai lettori di scoprire, per non |
| sciupare il gusto della sorpresa. Diciamo soltanto che « Gli eredi della Luna » è un romanzo |
| facile e divertente, pieno di imprevisti e denso di drammatiche avventure. E', insomma, |
| un tipico romanzo alla Vargo Statten. |
| Tellini |