Snow Crash
“<i>Snow Crash</i> è un fantastico, frenetico, supersurrealistico tornado umoristico
in un futuro che sta già accadendo. Neal Stephenson è intelligente, ricettivo,
all’avanguardia e diventerà uno dei più importanti scrittori americani”
Timothy Leary

“Una mitologia <i>free-style</i> metropolitana e iperveloce”
William Gibson.

Cosa succederebbe se gran parte della gente abbandonasse il mondo reale per scegliere
di abitare in un universo generato al computer, in un mondo condiviso di realtà virtuali? In
un mondo – il Metaverso – le cui città sono più grandi decine di volte della più grande
città del mondo reale e in cui il campo del piacere si trova a essere limitato dalla sola
immaginazione?

Ma come in un vero e proprio gigathriller ecco che viene diffuso nel Metaverso lo Snow
Crash, un virus di rara potenza che colpisce in modo terribile gli hacker, i fondatori del
mondo virtuale. La sorte sembra segnata per l’intera comunità, quando un giovane, Hiro
Protagonist, di giorno fattorino per la Cosa Nostra Pizza e di notte, nel Metaverso,
principe del katana e ultimo tra gli hacker solitari, viene coinvolto nella faccenda.

In uno scenario popolato da fattorini ipertecnologici in skate, che come uccelli arpionano
passaggi sulle autostrade del futuro per poter fare le proprie consegne, stati nazionali
sbriciolatisi in piccoli quartieri locali, sette religiose manovrate da monopolisti
dell’informazione e narrazione di miti sumerici relativi all’origine del linguaggio, si snoda il
romanzo indubbiamente più evocativo e forte dal punto di vista immaginativo degli ultimi
anni.

Premiato come miglior libro di fantascienza nel 1994 con l’Arthur C. Clarke Award, <i>Snow
Crash</i> è il vero e proprio tecno-giallo dell’età dell’informazione. I migliori critici italiani
di fantascienza hanno segnalato la traduzione per accuratezza e freschezza di linguaggio.


NEAL STEPHENSON. (Midwest, 1959) è il maggior esponente della seconda generazione
cyberpunk, tanto da essere definito da “The Voice” “il Quentin Tarantino della
fantascienza postcyberpunk”. Ha scritto inoltre <i>Zodiac</i> e <i>The Diamond Age</i>,
entrambi di prossima pubblicazione in italiano per la ShaKe edizioni, ed è collaboratore
della rivista “Wired”.
Fabriani