| L'uomo che cadde sulla Terra |
| Gli incontri tra cinema e fantascienza non sono stati sempre felici. Da uno dei generi |
| letterari più stimolanti, più ricchi d'idee, che esistano, i cineasti non hanno in genere |
| saputo trarre che effetti grossolani o bislacchi, trame puerili, brividi truculenti. C'è stata |
| l'eccezione di Kubrik (con Odissea 2001), e c'è ora l'eccezione di Nicolas Roeg, un regista |
| dell'ultima, geniale leva americana, che ha scelto fra centinaia di soggetti, pare che sia un |
| uomo molto difficile, il bellissimo romanzo di Walter Tevis, che apparve su Urania nel |
| 1964. L'uomo che cadde sulla Terra si può leggere in due modi. Come la storia di un |
| extraterrestre che, vendendo all'industria i suoi mirabolanti segreti tecnologici, diventa |
| ricchissimo e potentissimo, ma viene infine distrutto da terrestri. O come una parabola |
| con risonanze addirittura evangeliche, suggestioni di un'altra « discesa sulla Terra», di un |
| altro breve viaggio tra gli uomini, di un altro « martirio ». E' un libro semplice e misterioso, |
| delicato e crudele, un gioiello isolato che non ha avuto predecessori e Imitatori. Gli |
| dedichiamo questo numero speciale, che contiene in appendice una notevole curiosità per |
| tutti gli appassionati di cinema e di fantascienza: la sceneggiatura del film |
| Tellini |