| La banca della memoria. Il meglio della fantascienza nel 1976 |
| Prigioniero del computer il signor Fingal è virtualmente senza corpo, in preda alle sue |
| personali allucinazioni; Come e perché lo scoprirete in LA BANCA DELLA MEMORIA (Over- |
| drawn at the Memory Bank) di John Varley, che vi trasporta nella disneyland del Kenia, un |
| ameno parco di divertimenti cibernetico, lassù sulla Luna. |
| Di fronte a tanta sofisticatezza, vien quasi voglia di tornare NEI BEI TEMPI ANTICHI |
| (Those Good Old Days of Liquid Fuel), in cui Michael Coney ci spiega di dove viene il |
| fascino delle grandi astronavi. |
| E, a proposito di tempo: nel MANOSCRITTO HERTFORD (The Hertfard Manuscript) di |
| Richard Cowper torniamo ancora più lontano nel passato: è il 1665, l’anno della grande |
| peste di Londra... |
| I cui orrori simpaticamente visitiamo in compagnia del protagonista della Macchina del |
| tempo di Wells, che si e scoperto esistere realmente. VANTAGGIO NATURALE (Natural |
| Advantage) di Lester del Rey e L’UOMO BICENTENARIO (The Bicetennial man) di Isaac |
| Asimov sono due classiche variazioni di due autori super-classici sui temi amati da tutti: |
| gli alieni (che hanno tre occhi) nel primo caso, e i robot positronici nel secondo. |
| Più complesso, ma anche ironico, PROBLEMA D’IDENTITA’ (The cabinet of Oliver Naylor) di |
| Barryngton J. Bayley, gustosa satira della “grandeur” inglese. |
| Ne LA MIA BARCA (My boat) di Joanna Russ ritroviamo le magiche città di Lovecraft per |
| una fuga senza tempo e in T’HO VISTO (I see you) di Damon Knight scopriamo che |
| l’occhio eterno non smette mai di spiare. |
| Tellini |