| Il Dio che uscì dalla tomba |
| Il dio che uscì dalla tomba è la prima importante antologia italiana di Robert Bloch, autore |
| famosissimo nel campo dell’horror da quarant’anni e “allievo” del grande maestro del |
| macabro H. P. Lovecraft. |
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| Negli assi Sessanta Bloch divenne celeberrimo per via di Psycho, il romanzo da cui Alfred |
| Hitchcock trasse l’omonimo capolavoro del brivido: da allora, lo scrittore è emigrato a |
| Hollywood dedicandosi soprattutto al brivido cinematografico e televisivo. Ma non per |
| questo ha smesso di scrivere i suoi memorabili, particolarissimi racconti, caratterizzati da |
| uno stile secco e lineare, senza fronzoli, che gettano subito il |
| lettore nel cuore dell’azione e spaziano dal soprannaturale classico (spesso riveduto e |
| corretto in chiave psicologica) agli orrori della vita di tutti i giorni, e che |
| ciascuno di noi potrebbe sperimentare. |
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| Ne Il dio che uscì dalla tomba le tenebre dell’antico Egitto si squarciano per liberare una |
| mostruosità innominabile; in La casa dell’ascia, esplode la follia omicida… |
| Ma che si tratti di minacce celate dall’occulto dei secoli, di moderni e lucidissimi maniaci, |
| di strangolatori, stregoni e altri dèmoni più o meno familiari, non c’è da aver dubbi: con |
| Robert Bloch la paura è sempre in agguato. |
| Fabriani |