Scheda bianca
In una domenica di aprile del 1981 gli italiani vanno a votare. Elezioni anticipate, per la
quinta volta in sei anni. Finalmente i giochi sono fatti: il Partito comunista è sicuro di
strappare l'egemonia trentennale alla Democrazia cristiana. Ma la notte delle elezioni una
sorpresa sconvolgente scuote il Paese e attira l'attenzione di tutto il mondo sull'Italia:
quasi quaranta milioni d'italiani hanno votato scheda bianca. Che cosa è accaduto? Quali
molle segrete dell'inconscio collettivo hanno provocato questa rinuncia di massa?
L'inatteso risultato scatena una reazione a catena: sentimenti di colpa collettiva,
vergogna, impotenza, paura travolgono la penisola. In un clima di dissoluzione globale,
mentre la Democrazia cristiana viene abrogata e Berlinguer rivela di essersi riconvertito al
culto di Stalin, il Paese torna alle urne, ma solo per ripetere l'agghiacciante risultato. E
allora che un piccolo uomo emerge dalla massa e dice una parola. E, come hanno spiegato
i filosofi, il grande uomo, l'uomo che incanta e soggioga le moltitudini, non è altri che
l'insignificante ma insieme colossale «Uomo Medio»…
Cottogni