L'altro
L'altro che è in noi, Hyde o Frankenstein, fino a che punto è veramente altro da noi? "Io è
un altro" ha affermato Rimbaud; quanti non potrebbero mormorare le stesse parole? Nella
esistenza di Niles e Holland Perry, due gemelli che trascorrono in un villaggio del
Connecticut, agli inizi degli anni Trenta, un'adolescenza percorsa da intensi lampi di
fantasia, l'ombra dell'altro assume proporzioni inquietanti e scatena una serie di "incidenti"
inspiegabili: il padre, un cugino dei ragazzi, la madre, una vicina muoiono o vengono ridotti
a uno stato di lenta e impotente agonia, e infine la nipote dei due gemelli, una bimba
appena nata, scompare e verrà ritrovata in circostanze in cui il macabro si tende fino ai
limiti del parossismo. E tuttavia l'esistenza continua apparentemente immutata, i giochi dei
ragazzi sono ricchi di innocen-te e poetica fantasia, la natura, le vicende familiari,
l'amabile ricerca del tempo perduto della nonna e delle zie russe scorrono entro gli argini
consueti. Dopo ogni nuovo dramma, la famiglia si stringe attorno alle più radicate tradizioni
e seppellisce l'ombra dell'altro. Quali motivi avrebbe per cercare nell'esistenza dei due
gemelli una traccia di quell'ombra inquietante? Eppure l'incubo si fa realtà, il macabro
diventa quotidiano, la poesia si muta in morbosa allucinazione onirica, e nell'istante in cui
la famiglia più ostinatamente si afferra all'ancora delle antiche tradizioni, la rivelazione
diventa insostenibile e distruttrice. Voltata l'ultima pagina di questo primo, stupefacente
romanzo di Thomas Tryon, dove la poesia, la rievocazione d'ambiente, l'allucinazione, il
dramma e la pietà si fondono in un insieme privo di qualsiasi schematismo, mirabilmente
disteso nel fluire di un'immaginazione continua, il lettore si trova a confronto con
inquietanti interrogativi che la semplice soluzione del "caso" non può sciogliere poiché
esso affonda le sue radici ben oltre l'ambigua personalità dei gemelli Perry, nell'essenza
stessa della multiforme natura umana.
Cottogni