Anatomia Umana
Un uomo si sveglia a Buenos Aires e scopre di essere l’ultimo maschio del pianeta. Questa
condizione paradossale lo trasforma in preda, prezioso strumento di procreazione in vitro;
lo priva inoltre del controllo sul proprio corpo e gli impone un’esistenza da fuggitivo,
perennemente camuffato da donna.
Anatomia umana si colloca in una tradizione letteraria argentina che ha spesso guardato
al fantastico e al grottesco come uniche forme possibili di cronaca del presente. Sullo
sfondo dell’apocalittica vicenda traspare l’apocalisse reale della dittatura, la disgregazione
della società civile causata dal terrore generalizzato della sparizione forzata. Allo stesso
tempo si racconta il disagio tutto contemporaneo del corpo e della fisicità, del conflitto
tra i sessi e tra le differenti generazioni. Tutto ciò viene narrato facendo ricorso a una
commistione di generi e scritture tipicamente avantpop: si spazia dalla fantascienza al
picaresco, dall’horror alla satira, e soprattutto si impone un gusto tutto paradossale della
provocazione feroce e politicamente scorretta.
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