Le dotte puttane
Il mondo "tranquillo" dell'industria del sesso di Lione e la vita personale di Louise, ballerina
di peep show, vengono sconvolti da una catena di omicidi di cui sembra impossibile
individuare la causa e i colpevoli. Vagando per le strade e i locali di una città dura e
violenta, traumatizzata dalla perdita di amiche e 'colleghe', Louise si trasforma in una
passiva e involontaria detective: in gioco c'è non solo la ricerca della verità, ma la sua
stessa vita. Alla radice della serie di delitti potrebbe infatti esserci una guerra tra bande
per il controllo di un lucrosissimo giro di affari, resa tanto più spietata dal fatto che a
comandare le forze in campo sono due donne; o invece un serial killer, uno qualsiasi di
quegli uomini, affascinanti nella loro brutale fame di sesso, che tentano di entrare nella
vita di Louise. Con Le dotte puttane Virginie Despentes costruisce un noir tutto al
femminile, teso e completamente privo di compiacimenti letterari, tra i migliori esempi,
insieme ai romanzi di Michel Houellebecq, di quella nuova sensibilità che la critica francese
ha definito deprimismo. Con una scrittura scarna e diretta, unita a una sorprendente
capacità di costruire, con pochi tratti, personaggi memorabili di donne insieme fragili e
determinate, Despentes mette in scena le lotte fra maitresse senza scrupoli e quelle fra le
prostitute e i loro clienti, tra amanti e protettori, come volti speculari di un mondo in cui i
rapporti umani sono dominati dalla ricerca del potere su corpi ridotti a pura merce.
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