| Amnesia |
| "La mente è simile a una città". Questa frase di Sigmund Freud accompagna una storia |
| costruita come Le mille e una notte, onirica come La ballata del vecchio marinaio e al |
| tempo stesso dotata di un'ambigua contemporaneità. Amnesia si apre con il narratore, |
| archivista in una biblioteca di Toronto, che si accinge a chiudere il suo ufficio per andare |
| a sposarsi di lí a poche ore. La sua uscita viene interrotta da Izzy Darlow, un lunatico |
| personaggio che immediatamente inizia a raccontare la storia della propria vita. |
| L'archivista non può sottrarsi a questa strana, fluviale narrazione; come ipnotizzato, |
| decide di lasciarsi travolgere. Comincia cosí la storia di Izzy, dei suoi genitori, dei fratelli, e |
| poi di Katie, paziente in un ospedale psichiatrico, vicende singolari che procedono |
| parallele per poi sovrapporsi, fluttuando all'interno di un'architettura dello spazio e della |
| memoria che tutto registra e conserva, e a volte nasconde. Il ricordo e l'oblio divengono |
| allora per Izzy un atto di costruzione della propria vita, una fabbrica dell'esistenza, e la |
| mente si trasforma in una macchina del tempo che aiuta a rendere piú sopportabile |
| l'esperienza quotidiana. Come le vestigia delle epoche passate scavano il volto delle città |
| contemporanee, gli eventi della vita di Izzy riaffiorano dal tempo e dalla dimenticanza, |
| andando a creare un mondo gotico popolato di miracoli e di orrori, di gesti umani e |
| trascendenti. E l'amnesia del titolo si rivela per quella che spesso segue i sogni, un |
| baluginante ricordo di qualcosa di profondo che ci ossessiona e ci sfugge, un mistero da |
| ricomporre e trasformare in racconto. |
| Vegetti |