Berlinguer e l'Avvocato
Mai come di questi tempi la gente, i lettori, hanno mostrato di gradire la letteratura
satirica. Meglio se politica. Per la verità, in Italia, la satira politica è una novità, un tabù
da poco superato. Ma c'era tanta «voglia» di superare questo tabù, che i primi libri di
questo genere hanno riscosso un successo entusiastico. Onore al merito: l'ormai glorioso
«Berlinguer e il Professore» (Rizzoli editore) è il portabandiera del genere.
Gli autori — anonimi — di «Berlinguer e l'Avvocato» si sono accodati, non lo nascondono.
Però il libro non è affatto un'imitazione dell'Illustre Precedente. È un libro originale, ispirato
a una ipotesi e a un fatto.
L'IPOTESI: Posto che realmente il «Compromesso Storico» avvenga un giorno nei termini
ironicamente previsti dal bravissimo e sconosciuto autore di «Berlinguer e il Professore»,
come potrà accadere che il «Professore» lasci il posto a Berlinguer? (Dato per iscontato
che Berlinguer prenderà il posto che fu o sarà del Professore).
IL FATTO: il 15 giugno 1975 i comunisti hanno fatto davvero un «Grande Balzo in Avanti»,
elettoralmente. E il primo, tra i borghesi rappresentanti del capitalismo a rendersene
conto è stato colui che, nel nostro libro, è chiamato l'AVVOCATO.
Gli autori, partiti da queste premesse, hanno sviluppato un ragionamento che cerchiamo di
riassumere così. Un'Italia che ha cultura ed economia borghesi ma è quasi tutta PCI, che
razza di Italia comunista può essere? Può essere, magari, un'Italia felice con grossi nei,
ma, di sicuro, non un'Italia comunista. Ecco dunque che i comunisti, veri, occasionali o
dell'ultima ora, debbono trovare il modo di ricominciare da capo. Naturalmente da un «da
capo» non così desolante e scalcagnato come gli anni '69-'75: un «da capo» che si giovi
di tutto il benessere già acquisito.
Ecco dunque l'incredibile Italia immaginata dai nostri anonimi autori: l'Avvocato, dopo un
lungo periodo di «epurazione» si fa vivo e, con ardite acrobazie economico - finanziarie -
sindacali, ripropone un suo vecchio sogno di gioventù: la gigantesca società per azioni
IFI. Per varie circostanze, una regione italiana, il Molise, viene regalata a un gruppo di
disgraziati esuli anarchici di Spagna. Gli intellettuali italiani (e ci sono tutti i nomi e i
cognomi) vengono regalati agli «anarcomolisani» giacché in Italia non sanno più come
polemizzare. Un famosissimo editore è con loro e, a suon di fabbricare monete di plastica,
arricchisce paurosamente poiché due persone soltanto, l'Avvocato e il libico Muammar
Gheddafi accettano, per ottime quanto sconosciute ragioni, il cambio della plastica in oro.

Nel frattempo il Professore, che dopo il 12 maggio 1974 è diventato un fanatico
sostenitore del divorzio e dell'aborto, divorzia dalla sua seconda moglie. Berlinguer, in
compenso, scomunica un papa per «amoralità» e ripropone una morale rigorosissima.
Finisce che Berlinguer ripropone agli italiani un nuovo Referendum: ma sull'abolizione del
divorzio stavolta. E il Professore, che del divorzio è ormai accanito sostenitore, scompare
dalla scena.
Con lui scompaiono dalla scena anche altri personaggi: Dario Fo, Oriana Fallaci, Camilla
Cederna, Vittorio Emanuele di Savoia, ma per altri e più sanguinosi motivi. Si salva, e ne
Cottogni