Esperimento Filadelfia
Mentre raccoglievo materiale per il mio libro sul Triangolo di Bermuda mi capitò un episodio
talmente eccezionale rispetto alla comune logica scientifica, da essere quanto meno
incredibile. Forse, in un'altra epoca, sarebbe stato più facile crederci fino in fondo, anche
se solo come manifestazione di pura magia: l'opera di uno stregone. Infatti si trattava
addirittura di un esperimento di invisibilità con esito positivo, un esperimento svoltosi nel
1943 vicino all'Arsenale Navale di Filadelfia, un posto indubbiamente poco magico.
Secondo una delle versioni dell'episodio, per una serie di fenomeni magnetici un
cacciatorpediniere di scorta scomparve, per riapparire successivamente in un altro posto.
Una versione più dettagliata ci parla degli effetti deleteri che la straordinaria sparizione
ebbe sui membri dell'equipaggio, dal trauma psicologico addirittura alla morte in alcuni
casi, tanto che ulteriori sperimentazioni vennero abbandonate.
Questo episodio, fiaba o leggenda che sia, è stato nettamente smentito dall'Ufficio
Informazioni della Marina, eppure esso risulta avere una sua realtà ben concreta ed
esplosiva, proprio in base ai rapporti pubblicati e alle dichiarazioni degne di fiducia di
coloro (generalmente si tratta di persone che preferiscono mantenere l'anonimato) i quali
sostengono di esser stati testimoni dell'episodio che ora, con un termine più adatto (o
cifrato), viene chiamato "Esperimento Filadelfia".
Il mio interesse nei confronti dell'Esperimento Filadelfia era connesso alla possibilità che un
cambiamento nella struttura molecolare della materia, prodotto da un incremento dato
del campo magnetico, potesse determinare la scomparsa dell'oggetto in questione: ecco
una spiegazione plausibile delle misteriose sparizioni del Triangolo di Bermuda.
Durante le conferenze da me tenute sia in America sia in Europa, mi sono reso conto dello
straordinario interesse che suscitavo, non appena accennavo all'Esperimento Filadelfia, e
per di più c'era sempre un testimone che compariva in maniera assolutamente imprevista e
che di solito preferiva restare anonimo.
Due anni fa, durante una di queste conferenze in un'università, incontrai un giovane
professore inglese molto dotato per le ricerche. Il suo interesse quasi ossessivo per
l'Esperimento Filadelfìa l'aveva spinto a girare il paese in lungo e in largo. Grazie a uno zelo
quasi religioso, era riuscito a superare il muro di silenzio imposto dalle autorità, a
individuare con certezza documenti dispersi, a rinfrescare la memoria a testimoni distratti
e perfino a scovare certi luminar! della scienza che, per i rapporti avuti se non addirittura
per la loro diretta partecipazione all'esperimento "mai avvenuto", erano stati costretti a
ritirarsi a vita privata in località fuori del' mondo, probabilmente per motivi di salute (o di
sopravvivenza).
In questo libro Bill Moore, è lui l'instancabile ricercatore, presenta dati del tutto nuovi e
così precisi da dimostrare che l'esperimento "impossibile" è stato effettivamente compiuto.
La sua ricerca inoltre è di per sé un'affascinante dimostrazione dell'inerzia delle autorità
ufficiali e dei loro ostinati tentativi di continua dissimulazione. La conclusione è
sconvolgente. Infatti, se l'esperimento si è svolto come è stato riferito, siamo stati, e
forse lo siamo ancora, sul punto di scoprire il modo di rendere oggetti e persone (gli altri,
oppure noi stessi) invisibili. E questo è uno dei più vecchi sogni dell'umanità.
Ma questo e altri antichi sogni non appaiono più tanto irrealizzabili, soprattutto dopo il
1945, quando ad Alamogordo si realizzò per la prima volta il sogno di ottenere un esplosivo
di straordinaria potenza. Si dice che in quello stesso periodo (1943) venissero portati
avanti almeno altri due progetti, che appartenevano ancora di più al dominio della
fantascienza. Questo avveniva proprio quando l'America stava cercando mezzi insoliti di
difesa e di sopravvivenza. Uno di tali progetti riguardava l'antigravità, l'altro invece
l'invisibilità. Si seppe poi che gli esperimenti relativi a quest'ultimo progetto vennero
sospesi dopo l'evidente successo della bomba atomica.
Questo libro straordinario ci fornisce le prove concrete del fatto che l'esperimento
sull'invisibilità è stato effettivamente compiuto. D'altra parte bisognerebbe tener presente
che le più importanti scoperte non vengono realizzate necessariamente sotto l'urgenza
delle necessità belliche; vale come esempio l'esplorazione pacifica dello spazio.
Se effettivamente l'Esperimento Filadelfia fu abbandonato alle soglie del successo,
sarebbe lecito pensare che sia possibile riprenderlo dall'inizio o portarlo avanti. Infatti,
mentre intorno a noi l'universo è in espansione, non possiamo rimanere in posizione statica
e non tentare di svelare i segreti cosmici della materia, dello spazio e del tempo.
(CHARLES BERLITZ)
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