Parti umane
Mentre le vicende del romanzo prendono il via, una spessa coltre di neve copre Israele,
gela il Mar Rosso e su Tel Aviv si abbattono grandinate devastatrici. Il turismo si estingue
quasi del tutto, cresce il numero di quanti vivono sotto la soglia di povertà e come se non
bastasse scoppia un'influenza 'saudita' di inedita virulenza (o sarà un virus diffuso dal
nemico?) che riempie gli ospedali di malati e getta il paese in una sorta di inerme e
disorientato stordimento. A questo punto, le stragi terroristiche o i ricorrenti "giorni della
collera" dichiarati dai palestinesi dei territori vengono per così dire controbilanciati nel
sentimento comune da una serie di altre emergenze in parte dovute al clima. Il romanzo di
Castel-Bloom è un'avventura intensa e sottilmente interlocutoria per il lettore, una
scrittura movimentata da un intreccio ricco e pulsante di umori. Un sentimento
miracolosamente 'leggero' ritrae con avvincente ironia e simpatia le figure dei protagonisti,
racconta i loro drammi di gente comune. E su tutto pesa il senso di una scelta che ricorre
a un estremo artificio fantastico per far apparire verosimile e normale un mondo che
altrimenti continueremmo a osservare e pensare attraverso il filtro dei tanti pregiudizi
connessi alla 'questione mediorientale'.
Vegetti