Satana
"Benvenuti all'inferno!". L'Inferno è qui in città. Sotto gli occhi di tutti. Non ha fretta.
Aspetta che un reduce dal Vietnam, abituato a uccidere, trovi alla fine la giusta lucidità.
Per scatenare l'orrore che la metropoli, ogni giorno, ha già accumulato in mille rivoli, mille
storie.
"Satana" è un romanzo sulla presenza del Male nella vita quotidiana. Sullo sfondo di una
città dei giorni nostri, Bogotà, violenta e borghese al tempo stesso, che sembra
condannata, come l'intera Colombia, a una incomprensibile immobilità, si muovono i
personaggi di questa storia. Tutti sembrano condannati a espiare una terribile colpa, come
nuovi angeli caduti: un pittore 'abitato' da forze misteriose; un sacerdote che vuole
lasciare l'abito, per amore di una donna, e deve al tempo stesso affrontare un caso
evidente di possessione diabolica; una giovane trasformata in rapinatrice senza scrupoli;
una bambina indemoniata che scrive con il sangue delle proprie vittime la frase del
Vangelo: "Io ho nome Legione". E su tutti, si staglia la figura di Campo Elías, veterano
della guerra del Vietnam, violenta macchina da guerra che aspetta solo di essere
richiamata in missione... Magari, dallo stesso Satana, che può anche essere, secondo una
vertiginosa teologia che trapela nel romanzo, nient'altro che il lato oscuro di Dio. Il bene
e il male abitano insieme nel cuore di ogni uomo. Una donna ingenua può essere un'abile
ladra, un pittore è posseduto da forze soprannaturali e un uomo in preda a un folle istinto
assassino ricalca l'immagine di un inquietante angelo sterminatore. Forse per questo,
mentre compie i suoi massacri, tiene sotto il braccio una copia di un libro scelto non a
caso: "Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde".
Mario Mendoza con sicura abilità narrativa ha preso le mosse per questo libro da un fatto
realmente accaduto, una strage compiuta dal più tremendo serial killer della storia della
Colombia. Come il lettore scoprirà, non è certo l'unico elemento 'realistico' che Mendoza
ha inserito nella narrazione, che diventa anche un appassionato affresco della sua città.
Premiato con il Premio Biblioteca Breve nel 2002, "Satana" conferma Mario Mendoza come
uno dei massimi esponenti della letteratura colombiana.
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