Piovuta dal cielo
Quattro bambini in cerca di funghi, tutti soli nel bosco, trovano sotto un albero una
bambina vestita di seta, con le scarpe di velluto e una collana di diamanti al collo. È la
piccola Mo caduta da un'astronave: aspetta che suo padre torni a riprenderla dopo il calar
del sole. Il papà difatti è andato sulla luna, fantascientifica «stazione di servizio» per
riparare l'astronave che ha un guasto al dispositivo di atterraggio. Mo ha ottantasette
anni (suo padre ne ha qualche migliaio), viene dalla stella Asra e non sa nulla della Terra.
Quello che sa lo sa per sentito dire dal suo papà che è professore di «terrologia» a Asra:
anche la lingua del paese dove è capitata l'ha imparata da lui, ma Mo ignora ancora tante
parole come «ammalarsi» «mentire», «uccidere», «piangere», perché Asra è un
meraviglioso paese dove nessuno fa il male e nessuno è infelice. I bambini non stentano a
credere quello che Mo racconta loro e la portano a casa per aspettare insieme il ritorno
dell'astronave. Ma qui arrivano i guai: i «grandi» non credono a Mo e chiamano perfino la
polizia.
Incomincia così una quantità di comiche, deliziose avventure durante le quali Mo scopre
tante cose normalissime per noi e del tutto stravaganti per lei. E intanto non smette un
momento di scappare e nascondersi sempre per non essere presa dai
«grandi».
Avrà la solidarietà totale dei suoi piccoli amici della Terra che con lei correranno, in
un'atmosfera ricca di suspense, anche dei grossi rischi, fino all' eccitante finale in pieno
clima di fantascienza.
Cottogni