I tre impostori
«Creatore d’un mondo fantastico di rara bellezza e intensità, e pervaso d’una strana
magia»: così Lovecraft ha definito Arthur Machen, che fu uno dei suoi ispiratori. «Maestro
della letteratura fantastica», lo chiama il grande poeta J. L. Borges. In questo libro, unico
nel suo genere, lo scrittore gallese, erede delle tradizioni arcaiche dei Celti, alchimista,
membro della società esoterica inglese Golden Dawn, espone in veste narrativa la sua
teoria del sovrannaturale. I «tre impostori», che reggono le fila di questo «capolavoro
circolare» (come lo ha definito Elémire Zolla) inanellando una lunga serie di episodi di
rivelazioni spaventose, di arcane magie, di forze terrificanti, sono come burattini che
vengono manovrati dietro le quinte da una figura nascosta nell’ombra, la quale a sua volta
sembra obbedire a qualcosa celato profondamente in una tenebra sempre più cupa. Il
reale in tal modo si sdoppia, si frammenta; il passato si confonde con il presente, il certo
col probabile, la verità con la congettura. Il volume raccoglie tutte le avventure
fantastiche dei «tre impostori», risistemate per la prima volta in ordine cronologico. Il
mondo di Machen viene illustrato da scritti critici di van Doren Stern, De Nardi e Penzoldt,
nonché da una serie di lettere (1898-1908) dell’autore tradotte per la prima volta in Italia.
Tellini