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Le pagine che Maugham ha premesso a questo romanzo sono rivelatrici sulla genesi de “Il
Mago”. Tra tutti i libri di Maugham, esso è uno di quelli che più si avvalgono di
un’esperienza personale dell’autore, di un incontro che gli aveva lasciato un ricordo
indelebile. Haddo, il personaggio che incarna il male, che vuole irretire, corrompere e
distruggere la bellissima Margaret, è la trasposizione di una persona effettivamente
incontrata da Maugham in gioventù, una specie di ciarlatano e scienziato, di vana-
glorioso buffone e profondissimo studioso. I passaggi angosciosi e gli incubi del libro hanno
un sapore di realtà agghiacciante. Margaret, il suo fidanzato, i loro amici, ingaggiano una
lotta immane contro Haddo, questo unico perverso personaggio, dalla figura gigantesca e
obesa, dall’aspetto repellente, che sprigiona una forza malefica e distruttiva pressoché
invincibile, Il filo della narrazione tiene in sospeso il lettore attraverso tutto il volume, con
le stesse visioni terrificanti degli angosciati protagonisti, unendolo ad essi nell’orrore del
rogo finale.
Cottogni