Alberto Martini illustratore di Edgar Allan Poe
INTRODUZIONE DELL’EDITORE:

Non avrei mai fatto questo libro su Alberto Martini se un giorno non mi avessero mostrato i
suoi disegni per Poe. I quadri forse non sarebbero bastati, da soli, a entusiasmarmi;
questi disegni sì.
Fra le tavole grandi di Martini per Poe sono molte quelle a cui niente si può aggiungere e
niente togliere, come a un carattere tipografico; penso a Bodoni. Tutte insieme
costituiscono una sorta di Alfabeto della Paura e del Disastro, nel senso etimologico di
evento provocato da una maligna congiunzione di astri. Quanto alle tavole piccole, il loro
spirito è quello delle “vignettes” e dei “culs-de-lampe”. Martini vi indulge alla decorazione,
come anche Bodoni si distraeva dai rigori di un carattere greco cirillico disegnando fregi
tipografici. Spero che questo parallelo con Bodoni serva a spiegare la mia decisione di
pubblicare Martini senza Poe (neanche il Manuale Tipografico aveva bisogno di testi) e di
stamparlo sulla solita carta azzurra di questa collezione, che certamente altera i bianchi
dei disegni originali (un carattere è fatto per essere stampato su qualsiasi carta).
Chi poi fosse invogliato a rileggersi Poe in sinossi con Martini, potrebbe ora farlo nella
mirabile traduzione di Giorgio Manganelli, in edizione Einaudi.
Questo libro è stato curato da Marco Loranti, le cui pazienti ricerche hanno consentito di
riunire per la prima volta un corpus di disegni sinora pubblicati solo parzialmente; include
un saggio di Roberto Tassi e una biografia di Poe dovuta a un grande scrittore affine: Julio
Cortazàr. Alla sua memoria, che per me è anche quella di un amico, è dedicato questo
libro nero di inchiostro e di incubi.
Ringrazio infine tutti i collezionisti, anche coloro che hanno voluto conservare l’anonimato,
e in particolare la Pinacoteca “Alberto Martini” di Oderzo, la Direzione delle Civiche
Raccolte d’Arte di Milano e la Finarte.
Bonazzi