La messaggera delle anime
Finalmente libera dalla maledizione che l’aveva spinta sull’orlo della follia, Ista dy Chalion
vive nel castello di Valenda, ma ha come unici compagni i dolorosi ricordi e gli amari
rimpianti che hanno segnato fino a quel momento la sua esistenza. Per sottrarsi
all’inquietudine crescente, Ista decide allora di intraprendere un pellegrinaggio che la
conduca il più lontano possibile da Valenda e le offra altresì di chiedere ammenda agli Dei
per il crimine che ritiene aver commesso anni prima e cioè l’assassinio di Lord dy Lutez, la
cui morte era stata necessaria per infrangere la maledizione che gravava sulla casata di
Chalion. Insieme con un piccola scorta, la donna si mette quindi in viaggio, ma la gioia
scaturita dalla ritrovata libertà si dilegua quasi subito, prima a causa di una terribile
visione - un castello sconosciuto, un uomo con una profonda ferita al torace e una linea
di fuoco che scaturisce dal suo cuore - e poi dall’improvviso attacco di un contingente
nemico di soldati roknari. Salvata dall’intervento di Arhys dy Lutez, comandante di
Porifors, Ista si rifugia nella fortezza di quest’ultimo, ma, ad attenderla, trova alcune
rivelazioni sconcertanti: il castello della visione è proprio Porifors; Arhys di Lutez è figlio di
quel Lord dy Lutez che lei pensa di aver assassinato; isolato in una stanza c’è Lord Illvin,
il fratellastro di Arhys dy Lutez, in coma da molti mesi... Quale destino - quale potere -
ha condotto Ista al luogo in cui sembrano essersi radunate le sue peggiori paure? E qual’è
il reale significato della visione che la perseguita?
Cottogni