Sul fantastico. 2. Impatti estetici
Per Salomon Resnik l’esperienza estetica non prescinde mai, per sua stessa natura, dalla
sensibilità dell’osservatore e dalla sua disponibilità a lasciarsi prendere dall’oggetto in cui
l’attività creativa dell’artista si è esplicata, a lasciarsene penetrare e ad arricchirsene, a
farlo proprio nel senso di permettergli di evocare anche parti ignote o dimenticate di sé, e
renderlo operante in un'espressione dello spazio interiore in cui l’esperienza del bello non
esclude quella dell’inquietante. L’impatto estetico è dunque incontro, sorpresa, domanda,
dialogo, apertura di senso e proposta.
Paolo Uccello, Tiziano, Giulio Romano, ma anche le chimere di Notre-Dame, i mostri della
villa di Bomarzo, i surrealisti sono alcuni degli ambiti che il lettore viene invitato a visitare.
Resnik ci insegna a confrontarci con l’enigma dell’opera d'arte, ad avere il coraggio di
entrare nell’avventura estetica, che può anche comportare disorien-tamento e rischio.

Salomon Resnik, psicoanalista e psichiatra, ha studiato a Londra, dove ha continuato la
sua formazione con Melanie Klein, Rosenfeld, Bion, Esther Bick e Winncott-. È membro
della International Psychoanalytical Association. Attualmente esercita la professione a
Parigi e ha un'attività periodica in Italia, in particolare a Venezia, dove tiene regolarmente
seminari di ricerca e di formazione per educatori, psicologi e psichiatri.
Bonazzi