V.
Chi è V.? Nell’appassionante caccia a questo fantasma, V. appare di volta in volta come
l’inglesina Victoria Wren, deflorata da un agente br tannico durante i fatti di Fashoda, poi
a Firenze nel ’99 implicata in una crisi internazionale in cui entrano insieme il Venezuela e
un tentato furto della Venere del Botticelli, e a Parigi, nel ‘13, accanto a una ballerina
vestita da ragazzo; poi come Vero nica Manganese, a Malta nel ‘19, con i piedi d’oro e
ambra, un orologio nell’occhio di vetro e uno zaffiro nell’ombelico; come Vera Meroving
durante le repressioni tedesche in Sud Africa, e di nuovo camuffata da prete a Malta,
dove sarà smembrata da un gruppo di bambini. In una trama che è stata paragonata a un
trittico di Bosch, V., che è anche Valletta, la terra leggendaria di Vheissu, il Vesuvio e
altri vulcani, Veronica topo di fogna che padre Fairing tentò di convertire al cristianesimo,
la dea Venere e il Monte di Venere, sta a significare tutti gli obiettivi irraggiungibili cui si
può dedicare la propria passione e curiosità.
Sbaraini