| Amori |
| A trentotto anni, nel 1887, Carlo Dossi chiudeva con Amori la sua carriera pubblica di |
| scrittore. (Ma avrebbe poi continuato, per vent’anni, in segreto, a stillare i geniali veleni |
| delle Note azzurre). Questo esile, delizioso commiato dalla letteratura si presenta come |
| evocazione di un ventaglio di donne amate. Ma, per uno spirito così naturalmente dedito |
| all’artificio, fantasticatore e narciso, un simile progetto non poteva certo prendere la |
| forma di concrete storie d’amore. Vi troveremo, invece, una sequenza di sogni, delicata e |
| ironica, dove la prima donna è ovviamente di carta (la Regina di Cuori) e altri sono «cari |
| amori di legno, di stoffa, di porcellana», omaggi a singoli feticci di un’immaginazione |
| felicemente discordante dall’Italietta che la circondava. E, infine, anche le donne reali |
| sembrano figurine araldiche, descritte per altro non senza corrosiva malizia. «Sono Amori» |
| scrisse Lucini «descritti con ali di farfalla»: e perciò si posarono sulla carta tenuissima di |
| una finta edizione giapponese, di cui qui riproduciamo la copertina e i fregi, opera di Luigi |
| Conconi, in un gusto che congiungeva l’ironia romantica del maestro Jean Paul e la |
| devozione all’Oriente dei decadenti francesi. E, dietro queste amabili squisitezze, |
| riconosciamo subito, anche qui, la voce capricciosa e aerea, le impeccabili notazioni |
| grottesche, l’acida comicità e l’avvolgente malinconia del grande Dossi, ospite inatteso di |
| una letteratura che sembrava ignorare proprio le sue qualità, e le ignorò ancora a lungo, |
| finché la situazione si è rovesciata – e proprio Dossi ci appare, fra i nostri scrittori di |
| quegli anni, quello più amico della nostra sensibilità, quello che ha cavalcato con più |
| leggerezza l’onda del tempo. L’edizione, curata dal maggiore studioso del Dossi, Dante |
| Isella, si arricchisce del carteggio finora inedito tenuto dall’Autore con amici, artisti ed |
| editori in occasione della stampa di Amori. |
| Virelli |