| Fine del gioco |
| ĞA volte lo scrittore di racconti sceglie, e altre volte sente come se il tema gli si |
| imponesse in modo irresistibile, lo spingesse a scriverlo. Nel mio caso, la maggior parte dei |
| racconti sono stati scritti - come dire - al margine della mia volontà, al di sopra o al di |
| sotto della mia coscienza raziocinante, come se io non fossi altro che un medium |
| attraverso il quale passasse e si manifestasse una forza estranea. [...] A me sembra che |
| il tema da cui uscirà un buon racconto sia sempre eccezionale, ma non voglio dire con |
| questo che un tema debba essere straordinario, fuori del comune, misterioso o insolito. |
| Anzi, può trattarsi di un aneddoto perfettamente triviale e quotidiano. L'eccezionalità |
| risiede in una qualità paragonabile a quella della calamita; un buon tema attrae tutto un |
| sistema di rapporti connessi, coagula nell'autore, e piú tardi nel lettore, un'immensa |
| quantità di concetti, intravisioni, sentimenti e perfino idee che galleggiavano virtualmente |
| nella sua memoria o nella sua sensibilità; un buon tema è come un sole, un astro intorno |
| al quale gravita un sistema planetario del quale molte volte non si ha notizia finché lo |
| scrittore di racconti, astronomo di parole, non ce ne rivela l'esistenzağ. |
| Virelli |