| I cavalieri della tavola bislunga |
| Il romanzo si svolge nel contesto di un Medioevo storicamente determinato con precisione |
| per quanto riguarda sia l'epoca (fra il 1227 e il 1228) sia i luoghi (l'Appennino fra Modena |
| e Bologna) sia i personaggi (molti dei quali sono storici, come l'imperatore Federico II, il |
| papa Gregorio K e le famiglie feudali che dominavano quelle terre). In questo quadro |
| storico, però, secondo il tipico metodo della letteratura fantasy, il narratore inserisce a |
| piene mani elementi fantastici: animali che pensano e parlano (il porcellino Saetta, il falco |
| Attila, la cornacchia Scroc, il cavallo Bianchetto); magia e stregoneria (Màtilda e i suoi |
| filtri miracolosi); luoghi segreti e meravigliosi (le caverne di Sant'Alberto, la Grotta dei |
| Diamanti). |
| Occorre anche sottolineare che, pur scrivendo un romanzo di fantasy, l'autore è riuscito a |
| evitare un limite molto comune a questo tipo di letteratura, quello cioè della gratuità, |
| della fantasia fine a se stessa, del vuoto nascosto dietro la girandola delle invenzioni. Il |
| problema di dare uno scheletro, un sostegno di contenuti alla trama effimera |
| dell'immaginazione è risolto in questo libro attraverso il costante riferimento a un sistema |
| di valori morali forti e immediatamente riconoscibili, come l'amicizia, la solidarietà, la |
| libertà, la giustizia, i diritti dei più deboli di fronte ai prepotenti e ai sopraffattori, la |
| bellezza e la purezza della natura: una base salda e un punto di riferimento certo, che |
| sotto la superficie dell'ironia, offrono fondamento e significato all'intrecciarsi altrimenti |
| insensato delle vicende umane |
| Cottogni |