| L'esilio della regina |
| 57 d.C. Da oltre quattordici anni, gran parte della Britannia è sotto l'occupazione romana e le |
| gloriose tribù delle zone chiave del sud e dell'est sono costrette a pagare altissimi tributi |
| all'imperatore per conservare il diritto di vivere nelle loro terre. Senza l'amato Caradoc, la cui |
| sorte è avvolta nel mistero, Breaca è rimasta completamente sola e, ancora una volta, il |
| destino si dispiega, feroce, davanti ai suoi occhi. Un'orribile visione di uomini e donne stremati |
| dalla fame e di bambini sfruttati come schiavi rivela a Breaca la gravità delle condizioni in cui |
| versa la sua gente e la convince a riprendere la lotta: deve andare a est e, prima che sia |
| troppo tardi, incitare il suo popolo alla rivolta... Grazie a un'altra visione, sua figlia Graine, |
| giovane veggente al sicuro nell'isola di Mona - dove l'acqua e le spade proteggono le antiche |
| tradizioni -, ritrova la madre e la conduce dagli anziani degli eceni, che stringono con lei un |
| patto per organizzare un esercito in grado di sconfiggere Roma. Intanto, in Hibernia, un uomo |
| consuma il suo esilio. All'apparenza è un umile fabbro, in realtà è Julius Valerius, già |
| decurione della cavalleria romana, e prima ancora Bàn, fratello di Breaca. Il suo animo è |
| lacerato dall'incapacità di scegliere tra quelle due vite, ma l'arrivo del saggio Luain Mac Calma |
| può convincerlo a riprendere le armi per la difesa della sua terra... |
| Cottogni |