Il faraone
In occasione delle Olimpiadi invernali del 2006, il Museo delle Divinità e dei Faraoni Egizi ha
deciso di essere al passo con i tempi: dotare le sue sale di un sofisticato apparato wi-fi
di informazione ai visitatori.
Ma qualcosa va storto. Le procedure utilizzate funzionano in tutte le stanze all’infuori di
quella che custodisce l’imponente statua di Tuthmosis III, forse il più grande Faraone che
la storia ricordi. Gli ingegneri della Alvanet, l’azienda incaricata del progetto, tentano di
risolvere il problema, quando uno di loro viene assassinato in laboratorio con un micidiale e
sconosciuto veleno, e...
Ecco che la magia degli Egizi, tramandata dall’esoterica forza dei Templari, si miscela ad
attività e linguaggi dei nostri giorni, come se il progresso elettronico e le nuove tecnologie
contenessero un’energia dalle radici antiche, più forte tuttavia di ogni possibile sforzo
umano.
Il thriller però non si riduce soltanto a questo: impreziosito di informazioni storiche e
topografiche, di una tormentata vicenda d’amore, di indagini condotte da un ispettore in
bilico tra il rigore professionale e la curiosità umana per il soprannaturale, porta la
tensione narrativa a un livello molto alto, pur conservando — la cifra stilistica — un
andamento fluido e leggibile.
Nasce così un intreccio che prevede il continuo intersecarsi di due piani paralleli, uno
contemporaneo e uno storico, che evidenziano l’incertezza di confine tra ciò che è oggi e
ciò che è ieri. La trama scivola quindi da una dimensione all’altra, ricca di colpi di scena
che costringono il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina
Cottogni