Gatto trascendentale
Dopo molti anni in cui l'autore di Gatto trascendentale s'era occupato di problemi del
campo psicologico-psichiatrico e aveva scritto una serie di aridi libri scientifici, era nata in
lui la spinta a voler propalare un qualche derivato pratico delle proprie ricerche: voleva
infatti scrivere un libro semplice e piano che avesse dato al lettore il senso confortante e
sicuro di un indirizzamento verso una vita migliore.
Ma questo suo proposito è stato ostacolato dalle circostanze più impreviste: il traffico
stradale s'è completamente bloccato per più di tre mesi nella città in cui l'autore vive, la
bella Ivarno sulle rive dell'omonimo lago, né si vede ancora il modo per sbloccarlo
nonostante l'impegno delle forze politiche e del Governo; psicoterapisti innovatori, divinità
protoplasmatiche, principi ereditari fuori universo, mostri prodotti dalla collusione della
semantica previsionale con l'ingegneria genetica, Zarah Leander e Malasventa lo
distraggono continuamente dal suo progetto originario e lo obbligano a narrazioni
impreviste; infine stravolgimenti politici di ogni sorta ed eventi bellici inattesi lo pongono in
crescente e grave difficoltà, fino alla sua fuga finale e al suo meritato esilio in
Cornovaglia.
Così il progetto originario di dare ai propri simili indicazioni morali e comportamentali per
una vita migliore, più serena ed autentica, si è dovuto frettolosamente restringere in un
solo capitolo, il quarto, da cui pur emerge l'indicazione terapeutica fondamentale per i mali
dell'umanità, il superamento di tutte le psicoterapie ingenue, primitive e antropomorfiche
del ventesimo secolo: Gatto trascendentale è la cifra misteriosa e inconfondibile di questa
ricerca.
Bertoni