La scala a chiocciola. Paura, horror, finzioni. Dal Romanzo gotico a Dylan
Non esiste, almeno in senso compiuto, un’«estetica dell’orrore», e si può forse supporre
come impossibile una «pedagogia dell’orrore». E, tuttavia, se non altro per l’imponente
successo di fumetti come Dylan Dog, letto molto anche dai giovanissimi, accade che
l’orrore si colleghi continuamente con la dimensione educativa. Sarà pertanto necessario
scrutare in esso con nuove ottiche e diversi strumenti interpretativi. Perché l’orrore è
magmatico, contraddittorio, perfino difficile a definirsi.
Dal «gotico» al noir, dai fumetti splatter ai racconti di fantasmi, dalle «fiabe crudeli» ai
«gialli» ambientati nella morgue, l’orrore riempie di sé tanto la cameretta segreta di
Barbablù quanto il gabinetto weimariano del dott. Caligari. E, come rammentava Poe,
l’orrore non esita a riempirsi anche di brandelli sottratti al grottesco, mentre una eterna
Totentanz collega gli scheletri del medioevo alla frenetica Skeleton Dance di Walt Disney.
Il volume, valendosi di molteplici approcci disciplinari, affronta soprattutto il rapporto che
lega l’orrore alla conoscenza. Nelle fogne dell’anima sono spesso racchiusi segreti che è
bene conoscere, specialmente quando infiniti orrori della cronaca e della storia si
affiancano, giorno dopo giorno, a quelli della fiction.
Bonazzi