| La cagna del Ponte (una storia pavese del secolo XIX) |
| Una silente notte invernale; la luna alta nel cielo; un uomo che percorre il deserto Ponte |
| Vecchio. D’un tratto, come materializzata dal nulla, una grossa cagna ringhiante gli s’avventa |
| contro... E' l’inizio, questo, d’una strana leggenda pavese, e tanto più strana in quanto nata |
| da appena centocinquant’anni circa: piuttosto pochi davvero, per una leggenda. Ma si |
| tratta davvero e soltanto di questo? |
| Mino Milani, sulla base di sconcertanti documenti, ricostruisce in questo libro (il primo ed |
| unico gotico pavese) quello che egli chiama “il caso” e non “la leggenda” della cagna del |
| Ponte; e ci guida per le strade tortuose ed innevate dell’ormai perduta Pavia |
| lombardo-veneta alla ricerca d’una verità incredibile, tra personaggi inquietanti e patetici, |
| comici e severi; avvertendo il lettore, con le parole di Amleto, che “ci sono più cose tra il |
| cielo e la terra di quante non immagini la nostra filosofia.” |
| Piccinini |