| La guerra della regina |
| 60 d.C. Sono passati ormai vent’anni da quando Roma ha inviato le sue legioni in Britannia e, |
| se le tribù orientali sono ormai del tutto assoggettate ai conquistatori stranieri, a ovest |
| rimane ancora un focolaio di resistenza. La speranza dei britanni è stata a lungo riposta in |
| Breaca, regina degli eceni, ma la guerriera conosciuta come Boudica, la Portatrice di Vittoria, |
| è ormai una donna fragile, spezzata nel corpo e nell’animo. Sfuggita alla condanna a morte |
| per crocifissione, Boudica non ha potuto impedire lo stupro della giovane figlia a opera dei |
| legionari romani e, lacerata dal senso di colpa, è incapace di riprendere la lotta contro |
| l’invasore straniero. Soltanto due uomini sembrerebbero in grado di raccogliere l’eredità di |
| Boudica e di mettersi alla testa degli insorti: suo fratello Valerius, un tempo Bàn degli eceni, |
| che ben conosce le tecniche di guerra delle legioni romane, e suo figlio, Cunomar, che |
| incarna il fiero e combattivo spirito dei Guerrieri dell’Orsa. Nessuno dei due, però, raccoglie il |
| totale e incondizionato consenso dell’esercito dei rivoltosi: il primo è considerato un traditore, |
| per aver trascorso gran parte della sua vita tra i romani, il secondo invece sembra più |
| interessato alla gloria personale che a liberare la sua terra. |
| Labile è il confine tra vittoria e sconfitta, tra libertà e schiavitù, e forse soltanto il ritorno in |
| campo di Boudica potrebbe mantenere in vita il sogno dei britanni. Ma le legioni romane |
| marciano implacabili verso Mona, l’isola degli dei intenzionate ad annientare anche l’ultimo |
| rifugio della civiltà celtica |
| Cottogni |