| L'enigma del solitario |
| Chi sei, tu? Sei un fante di fiori, una donna di cuori, un asso di quadri, un due di picche'? Già, |
| perché ognuno di noi non è che una carta in quel grande solitario chiamato vita, una carta |
| che esce a un certo punto del gioco, prende il proprio posto sul grande tavolo dell'universo e |
| segue le regole che altri hanno stabilito. Ma che cosa ci accadrebbe se, nel «grande |
| solitario», spuntasse un jolly, personaggio per definizione indipendente e sempre un po' «fuori |
| posto» in ogni mazzo? Be', allora ci sentiremmo un po' come il dodicenne Hans Thomas che, |
| nel suo viaggio verso la Grecia alla ricerca della mamma (fuggita di casa per trovare se |
| stessa, e invece persa nel mondo della moda), scopre un'isola incantata (in cui vivono |
| cinquantadue nani alquanto strambi, un naufrago pieno d'immaginazione e un folletto tutto |
| sonagli e battute sarcastiche) e finisce per capire che l'unico modo per non essere |
| schiacciati dal destino è trasformarsi lui stesso in un jolly curioso e impertinente, sempre |
| pronto a porre (e a porsi) domande su tutto e su tutti. Certo, per riuscirci, Hans Thomas ha |
| avuto bisogno dei consigli di un padre tanto filosofo quanto eccentrico (e dal furbesco sorriso |
| da jolly), di una minuscola lente d'ingrandimento e di un altrettanto minuscolo libro nascosto |
| nella mollica di un panino al latte, nonché di rivivere le traversie della gazzosa pupurea, di |
| ripercorrere la vicenda della sua famiglia per cancellare la maledizione che grava su di essa e |
| di fare molti, molti chilometri sul sedile posteriore di una vecchia Fiat rossa. |
| Bertoni |