| I bastioni di Orione. Poesie per il millennio che giunge |
| Il passaggio dal ventesimo al ventunesimo secolo è stato accompagnato da bilanci |
| consuntivi, paure millenaristiche e informatiche, fuochi d’artificio, chiacchiere mass |
| mediatiche, qualche rigurgito apocalittico, qualche timida speranza nella ricerca genetica e le |
| solite bottiglie di spumante e champagne. Il nuovo millennio è giunto più per inerzia |
| cronologica piuttosto che spinto dall’entusiasmo. Consapevolezze, speranze, illusioni e paure |
| sembrano sentimenti anestetizzati. Trasformatesi in realtà fallimentari le grandi utopie del |
| Novecento, chi è rimasto a progettare il futuro? Chi è capace di gettare il cuore al di là del |
| presente? |
| Poesia e immaginazione possono, ci dice Santori. Solo la poesia e l’immaginazione sono in |
| grado di raccontare l’emozione del contatto e la scoperta di non essere soli nell’universo. |
| Santori ci rassicura: veniamo da lontano e andremo lontano. Dai ciottoli di Clacton on Sea |
| all’insediamento sul pianeta Bharghel. Dalle grotte di Lascaux all’insediamento sul pianeta |
| Feynerord. Dalle falesie di Les Eyzies de Tayac all’insediamento sul pianeta Shorate. Nessun |
| timore: “Siamo/qui e ancora/vecchi dei dell’universo” |
| Cottogni |