| Black Cocktail |
| Jonathan Carroll torna a incantare i lettori con le sue surreali miscele di racconto fiabesco, |
| realismo quotidiano e inquietudine ad alta tensione. A partire da Mele bianche, passando per |
| I bambini di Pinsleepe fino a Zuppa di vetro o al Matrmonio dei fiammiferi la scrittura limpida e |
| raffinata dì questo romanziere ci incatena alla sua magia. |
| Il narratore di Black Cocktail, lngram York, ha perduto il proprio compagno nell’ultimo |
| terremoto di Los Angeles. Nel corso dei vuoti giorni del lutto conosce Michael Billa, uno |
| strano personaggio che più di ogni altra cosa ama raccontare storie. Tra queste c’è il ricordo |
| della propria infanzia, di quando da bambino veniva bersagliato dagli altri perché grasso, |
| maldestro; e di quanto per lui abbia contato, allora, l’amicizia di Deix, il compagno preferito di |
| Michael, il ragazzo più violento e attaccabrighe della scuola. Il ragazzo che ora è tornato per |
| rivedere Michael. Il ragazzo che ha ancora quindici anni. |
| A partire da questo incontro, una catena di bizzarri avvenimenti coinvolge lngram in un |
| crescendo di angoscia e di orrore. Fino a quando, osservando i palmi delle proprie mani, il |
| protagonista scoprirà che le linee che li solcano non sono irripetibili e che la sua è un’identità |
| moltiplicata, condivisa. |
| Jonathan Carroll torna, con Black Cocktail, ai suoi neri enigmi esistenziali, e al colpo d’ala di |
| una scrittura e una sapienza narrativa senza pari. |
| Cottogni |