| La Sete. 15 Vampiri Italiani |
| Le storie internate in queste pagine, in una sinfonia di lame di luce, ombre, anarchia, |
| contagio, libido e dannazione, sporcheranno le vostre dita di polvere infernale rilasciando quel |
| lezzo inclassificabile (di plasma?) che vi insegue come una iattura tra le corsie degli ospedali. |
| Abbandonare questo libro senza leggerlo sarà come infrangere la vostra immagine allo |
| specchio. Non una semplice antologia di racconti sul vampirismo, bensì un libro nato anni fa, |
| tra i venti freddi del Nord-est italico — tra i canali di Venezia, la cerulea borghesia trevigiana |
| e le rive clericali della Capitale, fino a corrompere la Romagna e l’umido Settentrione — da un |
| manipolo di scrittori senza età e senza pudore letterario. Il libro è morto e poi risorto, e |
| ancora scacciato nell’oblio più e più volte finché, trovato il giusto araldo, ha visto la sua |
| “luce”. La Sete è la traduzione italiana di trecento anni di mito. Dal remoto bianco e nero, |
| Nosferatu si racconterà di nuovo a voi, ma col sonoro del peggior slash movie, le sublimi |
| distese desolate di David Lynch, con protagonisti psichedelici e neoclassici affreschi |
| splatterpunk come non si leggevano da vent’anni. |
| Cottogni |