| L'orgoglio di Chanur |
| Nessuno a Meetpoint Station aveva mai visto un alieno come quello: totalmente privo di |
| peli sul corpo, coi denti piccoli e senza punte e con le dita prive di artigli, vestito soltanto |
| di un misero straccio intorno alla vita. |
| Tully, questo era il nome dell’alieno, era l’unico superstite di un’astronave di una razza |
| intelligente fino ad allora sconosciuta e che si autodenominava “umana”. Prigioniero dei |
| barbari e infidi kif, che avevano sadicamente trucidato tutti i suoi compagni, Tully aveva |
| colto l’unica occasione per fuggire che gli si era presentata e si era rifugiato a bordo |
| dell’Orgoglio di Chanur, una nave appartenente alla razza leonina degli hani. Pyanfar, la |
| coraggiosa comandante dell’astronave, si rese subito conto dell’importanza dell’alieno, che |
| poteva significare tutto un nuovo genere di commercio con un’altra civiltà intelligente |
| nella Galassia: difficilmente però poteva rendersi conto delle difficoltà cui sarebbe andata |
| incontro. Perché i terribili kif e i loro alleati erano tutt’altro che disposti a lasciarsi sfuggire |
| dalle mani le informazioni che avrebbe potuto dare il fuggitivo, informazioni che potevano |
| essere la gloria o la rovina di tutte le razze che si radunavano al punto di contatto di |
| Meetpoint Station. |
| Viviani |