| 2038: La rivolta |
| Questa non è solo la storia di una rivolta. E' una cronaca del prossimo secolo e comincia |
| oggi in una città carica di dinamite. Napoli. Poi l'azione si proietta nel futuro con il suo |
| misterioso protagonista, un uomo mascherato che si fa chiamare con un nome |
| anacronistico. Impossibile. |
| -Perché porti la maschera?- gli chiesi. |
| Lui smise subito di sorridere. -Vuoi davvero saperlo? |
| -Oh, sì- l'assicurai |
| Non sapevo perché avesse deciso di fidarsi di me, una giornalista sconosciuta e |
| ficcanaso, piombata senza preavviso nel suo rifugio a tempestarlo di domande… Avrebbe |
| potuto gettarmi sul letto, strapparmi i vestiti di dosso e violentarmi, far scomparire il mio |
| corpo e mantenere così inviolati i suoi segreti. Ma, dentro di me, sapevo che non lo |
| avrebbe fatto. |
| -La maschera è un simbolo, non un nascondiglio - proseguì - Il mio viso nan ha |
| importanza. E' il viso della gente, del popolo, di ogni abitante di questa città… |
| -Chi sei tu, dunque? - chiesi - come dobbiamo chiamarti? |
| Tellini |