| I dodici punti cardinali |
| I racconti di Ursula K. Le Guin che compongono questo volume sono una «retrospettiva» |
| di dodici anni d'intensa attività, culminata con la pubblicazione dei Reietti dell'altro |
| pianeta, e testimoniano un coerente percorso creativo, caratterizzato da un'esemplare |
| chiarezza, oltre che da una sorprendente varietà di motivi e di temi. Per la loro struttura |
| compatta e concisa, tali racconti possono - e devono - essere letti come idee seminali, |
| spunti precisi destinati a confluire in capolavori quali La mano sinistra delle tenebre, dove |
| ispirazione fantastica, dimensione mitica e analisi della società moderna raggiungono un |
| grado di sintesi |
| narrativa difficilmente rintracciabile anche nei più importanti autori di fantascienza degli |
| ultimi trent'anni. Grazie a romantiche science-fantasy -La collana di Semley -, a magnifici |
| racconti di fantascienza -Nove vite, incentrato sulla biologia dei |
| cloni -, a storie di fantasy pura -La parola dello scioglimento e La legge dei nomi, |
| ambientate nello stesso mondo fiabesco della Saga di Earthsea -e a intense parabole sul |
| dilemma della felicità universale in un mondo utopistico -Quelli |
| che si allontanano da Omelas (Premio Hugo 1974) -, Ursula K. Le Guin sperimenta nuove |
| idee e suggestioni, percorrendo una strada che la porta a creare vicende e personaggi in |
| cui la dimensione visionaria dell'esistenza umana si integra con le problematiche legate al |
| ruolo della scienza nella società, perche', come ci ricorda |
| l'autrice, «quando la fantascienza usa la sua illimitata gamma di simboli e di metafore, |
| preservando la centralità del soggetto, può mostrarci chi siamo, dove siamo e quali scelte |
| dobbiamo affrontare, con una lucidità insuperata e una grande, inquietante bellezza». |
| Cottogni |