| I giganti immortali |
| ”L’isola era stata raggiunta, e così era iniziata la leggenda di Rapa-Nui, o meglio... Era |
| continuata! : ”Ma l’atmosfera che sarebbe stata serena, era turbata da qualcosa: da |
| quelle statue. Erano gigantesche, e raffiguravano dei volti. Volti immensi di pietra, dalle |
| occhiaie spente che si fissavano sul mare, laggiù, dove l’azzurro infinito del cielo si univa |
| all’acqua, donde un giorno erano giunti i Viracochas, i bianchi barbuti venuti da lontano. |
| Opere ciclopiche, ricavate in unici blocchi di pietra... E gli immensi ranoraku, misuravano |
| fino a venti metri di altezza ed erano pesanti in media venticinque tonnellate... La mente |
| si perdeva al pensiero dei misteriosi artigiani che avevano eretto quei ciclopi. Più che i |
| templi degli Incas, più che le piramidi... Nulla al mondo era stupefacente quanto quei |
| giganti fissi verso il mare, in attesa forse di qualcosa che giungesse da lontano da un |
| infinito che neppure la fantasia più ardita avrebbe saputo immaginare...” L’isola di Pasqua, |
| l’isola dalle mille leggende nasconde un mistero, forze oscure si stanno scatenando |
| contro la Terra... Ecco un romanzo forte e trascinante scritto da uno dei più abili autori |
| Tellini |