| La bicicletta di Dracula. Prima e dopo i libri per i bambini |
| Sono sempre più numerose le voci che, implicitamente o dichiaratamente, proclamano |
| l’inutilità del libro dell’educazione dell’infanzia. |
| Nel generale disinteresse crollano case editrici specializzate e gloriose, si contraggono i |
| titoli e le tirature, c'è sempre menò tempo per leggere. |
| Per l’autore del presente volume il libro per bambini può degnamente rivendicare ancora un |
| ruolo pedagogico che non è attribuibile, nella sua specificità, ad altri media. |
| Il libro per bambini è un crocevia complesso e spesso inesplorato in cui si incontrano |
| fantasmi passati e presenti. Molti riferimenti contribuiscono a definire i temi riassuntivi con |
| i quali è indispensabile confrontarsi. Il libro per i bambini, attualmente, deve ritrovare le |
| proprie radici in una dimensione quanto più possibile aperta e complessa: solo così può |
| guardare consapevolmente al proprio avvenire. I grandi personaggi, le finzioni, gli |
| occultamenti, le trame di un tempo si legano insidiosamente con le produzioni |
| immaginative che oggi dominano, in modo frenetico e inconsulto. |
| Dracula ha stabilito un preciso rapporto con la sua bicicletta, perché tutto oggi è rifatto, |
| ridotto, riproposto, mescolato. Occorre decifrare le combinazioni che si sono |
| spontaneamente realizzate e utilizzare la incalzante complessità per un continuo gioco in |
| cui tutto si smonta e si ricompone. Al destino dei libri per i bambini è legata la possibilità di |
| sviluppare personalità libere, disponibili, aperte alle più diverse esperienze ma anche |
| capaci di realizzare un indispensabile dialogo con se stesse. |
| Bonazzi |