| Una storia vera |
| Campione dell'ellenismo contro la vanità di Roma e l'irrazionale marea delle religioni |
| orientali, retore brillante, libellista incallito, Luciano non fu greco, ma siro. Imparò il greco |
| a scuola e ne fece la sua filosofia, diventando interprete della crisi del suo tempo nella |
| tersa lingua dell'ultima Atene. Lontano da qualsiasi ipotesi di rinnovamento, il suo |
| scetticismo lo portò a una critica crudele e beffarda, dimensione che forse lo accomuna |
| ad Alberto Savinio che è stato, prima di tutto, scrittore sognante ma aspro. Dopo Dialoghi |
| e saggi questo secondo volume del florilegio lucianeo di Savinio ruota intomo al romanzo |
| ellenistico spesso riletto da Luciano in chiave parodistica. Accanto alla fantasia delirante |
| e geometrica di Una storia vera, che fa convivere utopia solare e fantascienza lunare, |
| navigazioni oceaniche e apocalissi paradisiache, Savinio ha scelto Lucio o l'asino, |
| spassoso compendio delle Metamorfosi di Lucio di Patre, e Alessandro o il falso profeta, |
| sarcastico ritratto di un impostore. |
| Cottogni |