| Mida |
| Uno strano incontro nella nebbia in una sera d'autunno con un personaggio sospeso a |
| metà fra realtà e leggenda, che si fa chiamare Mida come l'aureo re della Frigia. |
| Una famiglia sconvolta dalla prospettiva di interrompere la grigia routine di una vita che si |
| consuma sul filo dei conti della spesa, poi, improvvisamente, ferri da calza e vasi da fiori |
| che si trasformano in oro, una motocicletta che si chiama Giovanna, una casa |
| semidistrutta, un condominio impazzito: in sostanza, un intreccio paradossale, quasi un |
| saggio teatrale con un fitto dialogo che conduce da una all'altra situazione, passando |
| attraverso sfaccettature che lasciano trasparire una problematica pirandelliana, con il |
| gioco delle parti, gli aspetti della vita, gli atteggiamenti dei personaggi, una metafora delle |
| cose utili e inutili, l'effimero che si sovrappone al concreto. |
| La vicenda di ĞMidağ si snoda seguendo un filo conduttore che si svolge ora in una stanza |
| ora nell'altra mentre gli accadimenti invadono man mano il privato dei personaggi di |
| contorno e il lettore, inconsapevolmente, prende le parti di ciascuno di loro. |
| ĞMidağ è dunque una realtà? Oppure soltanto un personaggio creato dall'immaginazione? È |
| la coscienza degli interpreti? oppure un fantasma familiare che si rivela soltanto per |
| diventare il punto d'incontro tra le storie segrete di ognuno? |
| Bertoni |