| Manuale di zoologia fantastica |
| Chi ha escogitato le ottanta creature mitiche curiosamente descritte in questo Manuale di |
| zoologia fantastica? Borges? assieme alla coautrice Margarita Guerrero -, o l'ancestrale |
| forza inventiva degli uomini, antichi e moderni? Con la consueta, grandiosa leggerezza, |
| l'autore argentino ci guida, sbalorditi, in una visionaria ricognizione: i mostri che, in |
| ordinata successione, popolano queste pagine, fanno parte del patrimonio di conoscenza |
| delle civiltà, occidentali e orientali, e si incontrano tanto nei classici che nella tradizione |
| orale. Si apprenderà, ad esempio, dell'«agnello vegetale della Tartaria, detto anche |
| borametz o polypodium borametz o polipolio cinese»; o si avranno indicazioni su come |
| comportarsi dopo aver costruito un Golem: «sulla fronte si dovrà tatuare la parola Emet, |
| che significa verità. Per distruggere la creatura si cancellerà la lettera iniziale, perché così |
| rimane la parola met, che significa morto». E così via, parlando del grifone e del cane |
| Cerbero, dello squonk e del simurg, del t'ao-t'ieh del centoteste, il lettore potrà indagare |
| da solo la veridicità di queste creature, e il senso profondo di quelle metafore. |
| Virelli |