| Dizionario del diavolo |
| «Cinico: mascalzone che, a causa di un difetto della vista, vede le cose come realmente |
| sono e non come dovrebbero essere.» Tenendo conto del fatto che questo Dizionario del |
| Diavolo fu pubblicato per la prima volta nel 1906 col titolo The Cynic’s Word Book (Il |
| Vocabolario del Cinico), la precedente definizione diventa manifesto programmatico delle |
| intenzioni del suo autore: fornire una serie di aforismi e paradossi che mettano a nudo i |
| vizi e i difetti della società in cui vive, demolendone con tono irriverente gli idoli e le |
| convenzioni. Il presente dizionario («ideato come un compendio aggiornato e completo a |
| tutto lo scibile») rappresenta al massimo grado la vena ironica e polemica di Bierce e il suo |
| atteggiamento critico verso la società americana, che egli vede sfigurata dalla corruzione |
| e dall’ipocrisia. Suo bersaglio prediletto resta però il linguaggio, ove, a detta dell’autore, |
| si compiono le peggiori nefandezze. «L’uomo non è un animale culturale», afferma Almansi |
| interpretando l’«antropologia» di Bierce. «È un animale culturalmente perverso che non ha |
| sempre bisogno di mentire perché la lingua che adopera ha già mentito per lui.» Da qui la |
| necessità di «rivedere» in chiave satirica, sbarazzina, paradossale, cinica, anarchica, |
| beffarda, «demoniaca» i dizionari classici, luoghi deputati alla codificazione delle menzogne |
| lessicali, e di creare una serie di voci ciascuna delle quali si pone come una correzione, |
| un distinguo, un emendamento, ovvero un rovesciamento, un’antifrasi, un capovolgimento |
| paradossale. Ne nasce un libro «quasi sempre piacevole nel descrivere la spiacevolezza |
| della vita, felice nell’esaltare l’infelicità, divertente nel denunciare la monotonia del creato. |
| Insomma, un libro di amena lettura, come tutti i libri carogneschi» . |
| Bonazzi |